La cupola, Brunelleschi? No Diaframma!

3 Giugno 2020 by F. D'Ambra0
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Sicuramente meno nota di quella del duomo di Firenze, ma svolge un ruolo decisamente più importante nelle nostre vite, anzi svolgono. L’ingegneria ci insegna che un palazzo, per stare insieme e svilupparsi verso l’alto, ha bisogno di strutture verticali, ma allo stesso tempo, per tenerlo insieme e stabilizzarlo, occorrono delle strutture trasversali.

Nel corpo umano queste strutture sono rappresentate dai diaframmi. Avete letto bene. Non il diaframma ma i diaframmi. In campo osteopatico sono infatti considerati tre diaframmi: il tentorio del cervelletto (un lembo di dura madre che separa il cervelletto dai lobi occipitali del cervello), il diaframma toracico e il diaframma pelvico (il cosiddetto pavimento pelvico). Mi limiterò a parlare del diaframma toracico.

La cupola diaframmatica separa la cavità toracica da quella addominale.  Si occupa fondamentalmente della respirazione, che detta così sembrerebbe una cosa semplice, ma non lo è. In realtà quello è solo uno dei tanti ruoli che svolge nel nostro corpo. SI potrebbe definirlo elemento chiave nella nostra routine fisiologica mattutina, infatti con la sua contrazione aumenta le pressioni interne del nostro corpo favorendo la minzione e l’evacuazione. Gestisce inoltre tutti gli equilibri muscolari dell’addome e del torace. Andrew Taylor Still, padre dell’osteopatia e grande conoscitore dell’anatomia umana, descrivendo il diaframma toracico disse: “Per mezzo mio vivete e per mezzo mio morite. Nelle mani ho potere di vita e morte, imparate a conoscermi e siate sereni”. Occorre sapere che questo muscolo si sviluppa in fase embrionale, e che la cupola diaframmatica si forma dalla migrazione di strutture che partono dal tratto cervicale (C3-C5).

Questo stretto rapporto, tra tratto cervicale e diaframma, fa intuire come un dolore cervicale possa essere causato dal diaframma bloccato (e viceversa). Gioca un ruolo di primaria importanza in ambito posturale, ad esempio in persone in sovrappeso si presenterà basso, e quindi tenderà ad irrigidirsi ed ad inarcare la colonna creando una iperlordosi.  Il diaframma riveste una grande importanza anche sul piano emozionale, ed è vero che esiste un modo di dire caratteristico per definire un grosso stress emotivo :” mi è mancato il respiro”, oppure “ho ricevuto un pugno nello stomaco“, quindi gli shock emotivi, così come quelli fisici, condizionano inevitabilmente questa struttura e possono essere memorizzati dai tessuti.

Da non dimenticare l’importanza del diaframma sulla meccanica della digestione: ha una funzione che facilita la peristalsi degli organi sotto diaframmatici (in particolare lo stomaco), grazie al suo movimento continuo di pompa. Un trattamento al diaframma andrebbe fatto ogni qualvolta ci si accorge di non respirare bene, quando ci si sente stressati o quando si ha voglia di entrare in contatto con il proprio corpo in maniera più profonda. Il diaframma corrisponde al 3° chakra o “Chakra del Plesso Solare”. In questo Chakra nasce la spinta che porta l’individuo ad affermarsi nella vita e rispetto al mondo che lo circonda, affrontando le continue sfide dell’esistenza di ogni giorno.

E’ la sede del carisma personale, della consapevolezza di essere un individuo unico al di là della semplice necessità di sopravvivere. Uno squilibrio di questo centro può rende facili all’ira, predispone a ulcere di origine nervosa, all’incapacità di essere calmi, mentre uno squilibrio in senso opposto può causare timidezza, scarsa energia, necessità di ricorrere a sostanze esterne per stimolare il proprio fisico, tendenza alla sottomissione e disturbi di digestione. Rivolgersi ad un professionista può aiutare ad affrontare con serenità uno squilibrio diaframmatico, e magari farsi insegnare qualche tecnica di respirazione per imparare un auto trattamento. L’importante è prendersi cura del proprio corpo, sempre.

L’esperto informa: Il diaframma è il modo migliore per scaricare tossine, ha una posizione strategica dove avviene l’intreccio di vie per il transito linfatico. Svolge un ruolo fondamentale come pompa della circolazione di ritorno della linfa. Inoltre grazie al suo continuo movimento favorisce la digestione agendo meccanicamente come un vero massaggio viscerale.


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